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Un'isola in città: Il Cimitero degli Inglesi a Firenze

E' possibile trovare un'oasi di pace e tranquillità proprio nel mezzo del traffico cittadino? A Firenze si.
Se vi avventurate fuori dal centro storico, in Piazza Donatello, troverete il Cimitero degli Inglesi. Originariamente chiamato Cimitero Protestante di Porta a Pinti, è stato rinominato nel tempo a causa del gran numero di uomini e donne inglesi qui sepolti.
Il cimitero è stato costruito nel 1827 dalla Chiesa Evangelica Riformata Svizzera, e quando Firenze divenne la capitale del nuovo Regno d'Italia nel 1865, il cimitero divenne parte del progetto di rinnovamento di Giuseppe Poggi e finì per trovarsi in mezzo ai viali che circondano Piazza Donatello.

Firenze era una tappa fondamentale del Gran Tour - il viaggio che molti artisti e aristocratici europei intraprendevano per arricchire la loro cultura - perciò nel diciannovesimo secolo gli inglesi arrivarono nel capoluogo toscano attratti dalle sue ricchezze artistiche e dalle idee, largamente condivise in Inghilterra, che avevano portato al Risorgimento Italiano. Più della metà delle tombe nel Cimitero degli Inglesi sono occupate da membri della comunità anglo-fiorentina di quel periodo.
Forse una delle tombe più visitate è quella della poetessa vittoriana Elizabeth Barrett Browning che visse a Firenze con suo marito per molti anni. Ella morì e fu sepolta in questo cimitero nel 1861, e fu raggiunta pochi anni dopo da Fanny Holman Hunt, moglie dell'artista William Holman Hunt che scolpì di persona la sua tomba.
Tra le persone più famose qui sepolte ci sono Giampiero Viesseux (fondatore del Gabinetto Viesseux, uno dei maggiori ritrovi degli intellettuali fiorentini durante il Risorgimento), il poeta Arthur Clough, la scrittrice Frances Milton Trollope, lo scrittore Walter Savage Landor e Beatrice e Claude Shakespeare (gli ultimi discendenti di William Shakespeare).

Cimitero degli inglesi

Questo cimitero ha anche ispirato capolavori d'arte come la seire dell'Isola dei Morti dell'artista simbolista svizzero Arnold Böcklin. Per anni gli storici dell'arte hanno cercato di trovare il luogo che ispirò il paesaggio del dipinto, e arrivarono infine alla conclusione che era il Cimitero degli Inglesi di Piazza Donatello.
Se gli storici dell'arte hanno ragione, allora la storia del dipinto è molto triste ed inizia con il trasferimento a Firenze dell'artista nel 1874. Qui nacque sua figlia, ma sfortunatamente morì che era ancora infante. Fu quindi sepolta nel Cimitero degli Inglesi che si trovava a pochi passi dallo studio del pittore.
Böcklin non ha mai dato una spiegazione della sua opera, ma sappiamo che dipinse le prime tre versioni del quadro qui a Firenze, probabilmente ispirato al cimitero dove era sepolta sua figlia,  raffigurato come un'isola rocciosa con al centro degli alberi di cipresso, immerso in un'atmosfera che emana una forte aura di spiritualità.

Le strade trafficate circondano il cimitero rialzato, proprio come il mare intorno a un'isola, ma una volta entrati in questo posto magico non sentirete più la presenza della città intorno a voi.
Aprile è il momento migliore per visitare il cimitero, mentre gli iris sono in fiore e il loro delicato blu spicca tra le lapidi di marmo bianco.
Aperto Lunedì 9.00 - 12.00, da martedì a Venerdì 15.00 - 18.00 (estate) e 14.00 - -17.00 (inverno). Entrata libera.

Cimitero degli inglesi

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