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I segreti di Piazza Duomo

Numerosi sono gli aneddoti e le leggende riguardanti la città di Firenze, Piazza Duomo da sola è protagonista di molte di queste interessanti storie. Oggi ve ne racconteremo alcuni.

La caduta della Palla d’oro del Duomo, per esempio, fu davvero un evento sconvolgente.
Dobbiamo premettere che progettare la sfera d'oro che svetta sulla Cupola del Brunelleschi non fu un'impresa facile. Ci avevano provato inizialmente utilizzando un unico pezzo di metallo, ma la cosa non funzionò. Era richiesta la conoscenza di un esperto nella lavorazione dei metalli. Il progetto fu quindi affidato ad Andrea del Verrocchio, abile scultore, pittore e orafo, che prese la saggia decisione di saldare insieme otto pezzi di rame, i quali vennero successivamente dorati.
Fu un successo, la sfera fu installata in cima alla Cupola nel 1471 e questa splendeva davvero magnificamente da lontano.
Quello che però nessuno aveva calcolato, era che tutto quel rame sospeso a 116 metri da terra avrebbe inevitabilmente attirato i fulmini!
Già nel 1492 un fulmine aveva colpito la lanterna del Duomo provocando gravi danni, ma il vero disastro si verificò nel 1601.

Nella notte tempestosa tra il 26 e il 27 gennaio, un altro fulmine trafisse la sfera dorata, che rovinò al suolo danneggiando la lanterna di marmo sottostante. La palla si frantumò in mille pezzi che si sparsero fino a metà di Via De' Servi e la gente che si era riversata nelle strade per vedere cosa avesse causato un tale baccano rimase sconvolta nel vedere i resti della sfera del Verrocchio che giacevano a terra.
La sfera venne subito restaurata e ricollocata al suo posto l'anno successivo, anche se questa volta si decise di riporvi al suo interno diverse reliquie religiose per scongiurare un'altra catastrofe. Forse hanno funzionato, la sfera splende ancora lassù e ci auguriamo vivamente che rimanga così per i secoli a venire.

A ricordo dell'incidente e segnare il punto esatto in cui cadde la palla, c’è ora ai piedi del Duomo una lastra circolare di marmo bianco incastonata nel terreno.


La testa del toro che decora un lato della cattedrale ci racconta invece un altro genere di storia.
Si racconta che la bella sposa di un fornaio abitante nei pressi di piazza San Giovanni ebbe una relazione adulterina con uno dei capomastri della cattedrale e che questa vicenda fu a suo tempo motivo di grande scandalo tra i cittadini.

Fu deciso che i due avrebbero dovuto smettere di vedersi o affrontare altrimenti l'esilio. Gli innamorati non poterono fare altro che sottostare a questa decisione, ma il capomastro trovò un suo modo per vendicarsi e protestare contro questa sentenza aggiungendo un messaggio nascosto tra i simboli di animali che decoravano la cattedrale: una testa di toro che guardava verso la casa e negozio del fornaio, con inequivocabile allusione al tradimento della moglie.

Quantomeno, questa è la storia che si racconta tra i fiorentini, il cui senso dell'umorismo è rinomato.
In realtà, sulle pareti del Duomo si vedono tante teste di animali diversi e il motivo per cui sono lì è molto più semplice: è un omaggio ai buoi, agli asini, ai muli e agli altri animali che, insieme agli uomini, diedero la loro vita per costruire questo capolavoro di architettura che tutto il mondo ci invidia.



Vale la pena menzionare un'ultima storia legata a piazza Duomo. Questa coinvolge un prete e niente meno che il Diavolo.
Forse avrete notato che c'è un punto in Piazza Duomo, sul lato di Via dello Studio, dove soffia sempre il vento. D'inverno diventa così forte che rende difficile l'attraversamento della piazza: i cappelli volano via dalle teste, le gonne si alzano e le biciclette arrancano.
Non è un vento qualunque e i fiorentini lo sanno. Leggenda narra che dietro questo strano fenomeno ci sia il Diavolo in persona.

Secondo questa leggenda, un giorno - non sappiamo quanti secoli fa - il Diavolo si aggirava per le strade di Firenze in cerca di un'anima da rubare. Ad un certo punto vide un prete e cominciò subito a seguirlo. Il sacerdote si accorse di essere braccato e affrettò il passo, svoltò l'angolo di via del Corso in via dello Studio e poi si mise a correre verso la cattedrale. Purtroppo non si può sfuggire al Diavolo, e questo il prete lo sapeva, quindi decise che avrebbe cercato di superarlo in astuzia.
Affrontò Satana e gli disse che aveva vinto, che era messo alle strette e si era arrendeva, ma gli chiese di mostrare misericordia e di lasciarlo pregare un'ultima volta prima di essere dannato per sempre.
Satana ci pensò un attimo e poi accettò l'accordo, fece entrare il sacerdote nella cattedrale per la sua ultima preghiera e si mise ad attendere il suo ritorno. Tuttavia, il furbo sacerdote aveva già un piano, e di nascosto fuggì attraverso una delle altre porte della chiesa.
Il Diavolo aspettò e aspettò, e infastidito cominciò a sbuffare e brontolare, sollevando una leggera brezza nella piazza. Quando finalmente capì che il prete lo aveva ingannato, quella brezza si trasformò in un forte vento che non ha smesso di soffiare da allora.
Perciò se mentre passate accanto al Duomo un colpo di vento vi fa barcollare, non preoccupatevi, come dicono i fiorentini, è il "rifrullo del Diavolo!"

Adesso che sapete queste storie, quando attraverserete Piazza Duomo, quel misterioso disco di marmo nella pavimentazione della piazza non sembrerà più così fuori luogo; forse presterete maggiore attenzione alle decorazioni sulle pareti di marmo variopinto chiedendovi quale storia si celi dietro ciascuna di esse; e speriamo che sorriderete se un soffio di vento farà barcollare, ripensando al povero Diavolo appoggiato al muro della cattedrale in attesa che il prete esca e gli consegni la sua anima.

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