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Ytalia, arte contemporanea a Firenze

Fino al 1 Ottobre, Firenze si trasforma da culla del Rinascimento a culla dell'arte Contemporanea ospitando la mostra "Ytalia. Energia, pensiero, bellezza. Tutto è connesso".
La mostra prende il nome dalla parola "Ytalia" scritta alla fine del 1200 da Cimabue a margine di un dipinto che rappresenta quasi certamente la città di Roma: un'affermazione molto precoce dell'esistenza della civiltà italiana.
L'enorme collettiva, che vede circa 100 opere d'arte distribuite in diversi luoghi della città - la maggior parte di esse nella sede principale di Forte Belvedere - mira a creare un dialogo tra passato e presente.
Le altre location della mostra, curata da Sergio Risaliti e organizzata da MUS.E, sono Palazzo Vecchio, Uffizi, Giardini di Boboli, Galleria Palatina, Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, Complesso Monumentale di Santa Croce, Museo Marino Marini, Museo Novecento.
Infatti, Ytalia assume la connotazione di un museo contemporaneo a cielo aperto, con opere d'arte dagli anni '70 fino alle nuove opere site-specific che si fondono con la Firenze medioevale e rinascimentale.
Dodici sono gli artisti internazionali che hanno dato il loro contributo, con opere i cui temi variano da elementi naturali a realtà metafisiche e nuove mitologie: Mario Merz, Giovanni Anselmo, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Gino De Dominicis, Remo Salvadori, Mimmo Paladino, Marco Bagnoli, Nunzio e Domenico Bianchi.
Al Forte Belvedere la "Calamita Cosmica" di Gino De Dominicis è già diventata una delle principali attrazioni per i visitatori. Uno scheletro gigante di 24 metri, che disteso a terra, con il suo naso a forma di becco che punta verso il cielo, tiene in bilico sulla punta del dito medio un lungo palo dorato: il "magnete" che collega lo scheletro con il mondo cosmico.
La scultura di De Dominicis sui bastioni della Fortezza Medicea, le Mappe di Alighiero Boetti nella Sala delle Nicchie a Palazzo Pitti, le sculture di Luciano Fabro e Giovanni Anselmo installate nella Cappella dei Pazzi in Santa Croce, e la scultura di Mimmo Paladino posta nella fontana del Nettuno nel Giardino di Boboli sono solo alcuni esempi di ciò che attende i visitori. Difficile dare un'idea dell'ambiziosità e vastità di questo progetto.
Noi possiamo solo consigliarvi di prendervi del tempo per visitare tutti i luoghi della mostra, un evento senza precedenti, assolutamente da non perdere!

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