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Nascita di una Nazione a Palazzo Strozzi

La scorsa settimana a Palazzo Strozzi si è aperta un’altra grande mostra temporanea, Nascita di una Nazione - da Guttuso a Fontana e Schifano. La mostra a cura di Luca Massimo Barbero ci offre una panoramica sull'Italia dopo la seconda guerra mondiale.
Ottanta opere di maestri italiani come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Alberto Burri, Emilio Vedova, Piero Manzoni, Mario Merz, Mario Schifano e molti altri, ripercorrono gli anni del cosiddetto "miracolo economico" che ha trasformato la società italiana, dagli anni '50 al rivoluzionario 1968.
La mostra si apre con una grande tela di Renato Guttuso, La battaglia di Ponte dell'Ammiraglio posta in dialogo con una serie di video installazioni: arte, cinema, moda, politica, tutti pezzi di un'Italia del dopoguerra. Partendo dalla diatriba tra Realismo e Astrattismo, l’opera di Guttuso è seguita da quelle di Giulio Turcato, Mimmo Rotella ed Enrico Baj, artisti con stili molto diversi, proprio come quelli che il visitatore troverà nelle stanze seguenti, perché qui Arte Informale, Arte Povera, Arte concettuale e Pop Art si fondono in un'unica mostra per illustrare il nuovo eterogeneo scenario artistico italiano.
Gli artisti italiani attivi in questo periodo dettero un contributo cruciale alla scena artistica contemporanea, introducendo nuovi linguaggi e nuovi materiali; questo diventa evidente al visitatore non appena si trova di fronte alle opere materiche di Alberto Burri realizzate con colori acrilici e pezzi di juta incollati e cuciti insieme, ma ancora di più quando vede le composizioni di pane di Piero Manzoni.
Di particolare impatto la sala dal titolo "Monocromo come libertà", uno spazio completamente bianco, riempito di opere d'arte tono su tono, tra le quali troviamo un altro Lucio Fontana e numerose opere di Piero Manzoni tra cui la provocatoria Merda d'Artista.
Passando accanto alla Coda di Cetaceo di Pino Pascali, ad una stanzetta monografica dedicata a Domenico Gnoli, all’installazione di Ceroli intitolata Burri, all'Italia sottosopra di Luciano Fabro e perfino ad una stanza separata con un'installazione interattiva di Alberto Biasi arriviamo infine alla conclusione di questo viaggio dove assistiamo alla nascita del senso di Nazione visto attraverso gli occhi di artisti italiani, che hanno reinventato i concetti di identità, appartenenza e collettività attraverso l'uso di nuovi materiali e sperimentazioni concettuali.
Un’esperienza immersiva che ci mostra, con i suoi continui cambiamenti e le sue contraddizioni interne, quel melting pot meraviglioso che è l’Italia.

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