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Il Biancone torna a splendere

La Fontana del Nettuno è stata finalmente inaugurata dopo il restauro durato due anni, generosamente finanziato dalla maison Ferragamo.

Nel 1559 Cosimo I de Medici bandì un concorso per progettare la prima fontana pubblica di Firenze, che grazie alla costruzione di un nuovo acquedotto avrebbe portato l’acqua fino al centro cittadino, in piazza della Signoria.
Parteciparono al concorso molti grandi artisti dell’epoca, come Baccio Bandinelli, Benvenuto Cellini, Bartolomeo Ammannati e Giambologna.
Baccio Bandinelli, che aveva fatto già la statua di Ercole e Caco da posizionare davanti all’entrata del palazzo della Signoria, fu scelto per la commissione, ma riuscì a completare solo il disegno prima di morire nel 1560. Il progetto venne quindi passato a Bartolomeo Ammannati che si apprestò a creare il suo bel Nettuno, simbolo dei successi marittimi raggiunti dal Granducato di Toscana in quel periodo. Non a caso, il volto del dio del mare appare molto somigliante a quello del Granduca Cosimo, che domina la piazza con fierezza.
Uscito sconfitto dalla contesa per la commissione, lo storico rivale di Ammannati, Benvenuto Cellini, non la prese molto bene. Si racconta che commentò questa decisione sottolineando come lo sfortunato pezzo di marmo caduto nelle mani dell’Ammannati fosse capitato proprio male.
Tra i due, si sa, non correva buon sangue. L’Ammannati aveva in passato accusato pubblicamente Cellini di sodomia, e dal canto suo il Cellini si era già pronunciato riguardo la statua di Ercole e Caco, definendola “un saccaccio di poponi appeso a un muro”. Il povero Ammannati, che da sempre aveva cercato di imitare la perfezione anatomica di Michelangelo senza successo, aveva infatti, esagerato un po’ troppo nella definizione dei muscoli dei personaggi del gruppo scultoreo, con esiti ben poco naturali. La statua del Nettuno doveva essere inaugurata in occasione del corteo nuziale di Francesco I de 'Medici e Giovanna d'Austria nel 1565, che doveva passare proprio per la piazza della Signoria, ma una serie di sfortunati eventi ritardarono la fine dei lavori, avvenuta solo nel 1574.

I fiorentini però, non accolsero la nuova fontana con molto entusiasmo. Non era propriamente l’emblema della potenza fiorentina che si aspettavano. Soprannominarono immediatamente la statua del Nettuno, il “Biancone”, per via del candore accecante del marmo di cui era fatta. Questo soprannome viene usato ancora oggi con affetto e orgoglio dai fiorentini che ormai hanno imparato ad amare quel gigante buono in piazza della Signoria.
Utilizzarono da subito questa nuova fontana pubblica per lavare i propri panni e i calamai pieni di inchiostri, tanto che nel 1720 si rese necessario affiggere sulla facciata del palazzo una targa che vietava tali attività. Davanti alla vasca invece, troviamo un'epigrafe che ricorda l’impiccagione ed il rogo di Girolamo Savonarola nel maggio del 1498.

Il gruppo scultoreo della fontana con vasca ottagonale è composto al centro da Nettuno, in piedi su un carro portato da cavalli marini, le cui ruote sono ruote celesti decorate coi segni zodiacali e simboleggiano il passare del tempo. Intorno troviamo le divinità marine Teti, Doride, Oceano e Nereo con un corteo di ninfe, satiri e fauni in bronzo realizzati da Giambologna. Proprio una di queste statue fu rubata durante il carnevale del 1830, quando un gruppo di vandali, la mascherarono da uno di loro e la portarono via. Si dovette sostituirla con una copia l’anno dopo.
Le disavventure della fontana dell’Ammanna però, non finirono qui. Nell’estate del 2005, un vandalo si arrampicò sul Biancone durante la notte, e poi cadde a terra staccando la mano della statua a cui si era aggrappato e danneggiando la vasca sottostante.
Tuttavia, ciò rimane nel passato. I danni arrecati dall’incuria delle persone e dai secoli sono stati cancellati dai due anni di restauri a cui il gruppo scultoreo è stato sottoposto, facendolo tornare al suo splendore originale.
Anche l'impianto idraulico è tornato a funzionare, rendendo di nuovo possibili i coreografici giochi d'acqua progettati originariamente dall’Ammannati come non succedeva dal 1987. Finalmente possiamo apprezzare la prima fontana pubblica di Firenze in tutta la sua bellezza!

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