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Storie fiorentine: il sasso di dante

Ai tempi di Dante, piazza del Duomo era ben diversa da come la conosciamo oggi.
C’era il Battistero ma non c’era la Basilica di Santa maria del Fiore, che fu costruita a partire dal 1296 sopra le fondamenta dell’antica chiesa di Santa Reparata. Inoltre sul lato destro dell’abside dell’attuale basilica, si trovava Piazza delle Pallottole, le cui dimensioni furono molto ridotte nell’Ottocento, durante i lavori di ampliamento di Piazza San Giovanni. La piazza, prende questo nome dal gioco delle pallottole, che qui si svolgeva, un’antica versione del gioco delle bocce.
Alcuni sostengono che proprio in piazza delle Pallottole, Dante amasse sedersi su un sasso a pensare e guardare la gente che passava.
Qui troviamo una roccia con sopra una piccola placca di metallo con su scritto “I’ vero sasso di dante”. E’ chiaro che le opinioni riguardo l’ubicazione del famoso “sasso di Dante” siano discordanti. Infatti, questo sasso in Piazza delle Pallottole pare sia apparso dopo.
In origine si credeva che il luogo dove si rilassava Dante ammirando la piazza fosse più avanti verso via dello Studio. Possiamo vedere oggi il punto esatto segnalato da una placca di marmo posta in basso sul muro di un palazzo.
Quale sia la posizione corretta del sasso di Dante non è molto chiaro, ma poco metri non cambiano molto la storia. Ci piace immaginare che proprio qui, osservando la gente che passava, il sommo poeta abbia creato i suoi versi più belli e magari che abbia anche iniziato ad immaginare il mondo della sua Commedia, scritta in seguito negli anni d’esilio.
Legato a questo sasso c’è un aneddoto divertente, che mette in evidenza l’intelligenza e la prodigiosa memoria del grande scrittore fiorentino.

Leggenda narra che un giorno un uomo di fosse fermato davanti a Dante, come sempre seduto sul suo sasso tutto assorto nei propri, e gli avesse chiesto tutt’a un tratto, quale fosse il suo cibo preferito.
Dante, senza neanche guardarlo gli rispose: “l’ovo sodo”.
Dopo circa un anno, l’uomo si ritrovò a passare di lì e trovò Dante sempre seduto sullo stesso sasso a rimuginare. Per prenderlo di sorpresa e vedere se si ricordava del breve scambio avvenuto tempo prima gli chiese, riprendendo la conversazione: “con che cosa?”.
Il Poeta, non si scompose, e subito rispose: “col sale!”

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