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Firenze e gli strumenti che segnano il tempo

L’attendo osservatore scoprirà che a Firenze esistono diversi strumenti astronomici sparsi per la città, non solo grande fucina di artisti ma anche di scienziati e studiosi.
Per conoscere l’ora in antichità si utilizzava la meridiana, strumento di misurazione del tempo basato sul rilevamento della posizione del sole. Questo possedeva uno gnomone, ovvero l’asticella la cui ombra andava a segnare l’ora sul quadrante. Un diverso tipo di gnomone veniva usato invece per segnare, tramite un fascio di luce, il passaggio del sole in determinati momenti dell'anno, marcando solstizi ed equinozi. 

Lo gnomone del Duomo
In Santa Maria del Fiore abbiamo una di queste diverse versioni di meridiana, che invece di utilizzare l’ombra come lancetta dell’orologio, utilizza la luce.
Un foro gnomico, infatti, è situato in cima alla cupola del Brunelleschi e proietta un cerchio di luce sul pavimento della cattedrale, in corrispondenza della cappella della Croce, per segnare l’ora e il periodo dell’anno.
Il foro, di soli 5 cm, fu fatto installare dal matematico Paolo dal Pozzo Toscanelli nel 1475 ed ancora oggi per pochi giorni l’anno vicino al solstizio d’estate, è possibile osservare il fenomeno del passaggio del sole all’interno della cattedrale, dove il raggio si sposta per andare a sovrapporsi ad un cerchio in marmo che indica la posizione in cui il sole si trova al solstizio.
In seguito, nel 1755, fu Leonardo Ximenes a fa incastonare nel pavimento della cappella della Croce anche una linea meridiana per calcolare con precisione l’inclinazione dell’asse terrestre.
Perché questo strumento di misura del tempo fosse il più accurato possibile, c’era bisogno di distanze molto grandi tra il foro d’entrata della luce e il quadrante, ecco perché spesso questi orologi solari si trovano nelle cattedrali, i posti ideali per tali misurazioni grazie alla loro imponente altezza.
Lo gnomone del Duomo di Firenze, con i sui 90 metri di altezza, è tutt’ora il più alto al mondo.

Le meridiane del Battistero e di San Miniato
Spostandosi di pochi passi, troviamo poi uno degli strumenti astronomici più antichi della città, risalente al 1048. Sulla sommità del Battistero, l’astronomo e condottiero Strozzo Strozzi posizionò un foro gnomico che indicava il solstizio d’estate, su un riquadro in marmo nel pavimento. Qui erano rappresentati i segni zodiacali, in corrispondenza dei quali cadeva il raggio solare che segnava la data del 21 giugno.
Purtroppo oggi non è più possibile ammirare questo fenomeno poiché la cupola fu chiusa nel XIII secolo e il foro spostato dal lato nord, dove si trovava, a lato est. 
Una versione gemella del foro gnomico del Battistero, può però essere trovato nella Chiesa San Miniato al Monte, ed è tutt'oggi attivo, segnando il solstizio su una similare lastra di pietra a terra che riporta con lo zodiaco.


A sinistra, lo gnomone del Duomo. A destra, la pietra con i segni zodiacali dove cade il fascio di luce dello gnomone di San Miniato al Monte.


Una strana meridiana su ponte Vecchio

Presi dall’ammirare la vista di Firenze che si gode da Ponte Vecchio forse non ci avrete mai fatto caso, ma anche qui si trova un’antica meridiana che risale al XIII secolo. Pare un elemento fuori posto, quasi come una strana antenna parabolica d’altri tempi. Si trova sul tetto di una delle botteghe, sorretta da una colonna di marmo, e tramite l’ombra proiettata dalla lunga asticella che attraversa il suo quadrante a mezzaluna, segna le ore canoniche: queste sono le ore che venivano riservate alla preghiera, cioè l'ora Prima (l'alba), la Terza (alle 9.00 del mattino), la Sesta (mezzogiorno), la Nona (alle 15.00) e la Dodicesima ( al tramonto).
Sotto la meridiana si trova una targa consumata dal tempo che ricorda l'alluvione del 1333, durante la quale Ponte Vecchio fu spazzato via, con queste parole: "Nel trentatré dopo il milletrecento, il ponte cadde per diluvio d’acque; poi dodici anni, come al Comun piacque, rifatto fu con questo adornamento".

La meridiana al museo di Galileo
A Galileo Galilei, fisico, astronomo e matematico conosciuto in tutto il mondo per le sue rivoluzionarie scoperte scientifiche, è dedicato il museo omonimo a Firenze, situato sul Lungarno. Proprio lì davanti c'è un alto obelisco di bronzo che costituisce lo gnomone di una moderna meridiana che proietta la sua ombra sulle linee poste a terra, indicando ora e data. Esse segnano le ore dalle 9.00 alle 14.00, ma non fateci troppo affidamento se volete sapere l'ora esatta, poiché le meridiane possono avere uno scarto di 15 minuti o più rispetto ai normali orologi.


A sinistra, la meridiana del Museo Galileo. A destra, l'orologio inverso del Duomo.

Gli orologi solari di Santa Maria Novella
Fino al XIII secolo, il calendario in uso era quello istituito ai tempi di Giulio Cesare e basato sui cicli delle stagioni, che per un calcolo errato degli astronomi produceva uno scarto di 1 giorno ogni 128 anni. Questo iniziava a creare dei problemi, considerato che all'avvento del 1582 i giorni accumulati erano 10. Sotto il pontificato di Gregorio XIII, nel 1582 si decise dunque di riformare il calendario, cosiddetto gregoriano da allora ed ancora in uso oggi.
Tra gli astronomi coinvolti in questa riforma c'era Ignazio Danti, un monaco che in quel periodo risiedeva in Santa Maria Novella e proprio qui svolgeva i suoi studi grazie a degli strumenti appositamente posizionati sulla facciata della chiesa.
Questi due particolari strumenti, una sfera armillare ed una meridiana, si trovano ancora oggi ai lati dell'ingresso della chiesa.
L’ armilla posta sulla sinistra del portone è composta da due cerchi metallici graduati, orientati in modo da determinare i giorni in cui cadono solstizio ed equinozio.
La meridiana, che troviamo a destra della porta di ingresso della chiesa, è singolare poichè presenta non uno, ma tre gnomoni. Ognuno di essi serve a calcolare l'ora in tre momenti del giorno: al sorgere del sole, a mezzogiorno e al tramonto.

L'orologio inverso
Infine, a Firenze c’è un’altro singolare strumento per il calcolo delle ore del giorno, ma non è una meridiana. E' l'Orologio della Controfacciata del Duomo, realizzato da Paolo Uccello.
La sua particolarità sta nel fatto che segna le ore al contrario! Il formato è quello che tutti conosciamo da 24 ore, espresse in numeri romani, ma la lancetta si muove in senso antiorario copiando il movimento dell'ombra in una meridiana. Di conseguenza, la lunghezza delle ore non è sempre la stessa, ma cambia in base alle stagioni e le 24:00 segnate da questo orologio non corrispondono alla mezzanotte, ma al tramonto.

E pensare che al giorno d'oggi, tutto ciò che dobbiamo fare per sapere l'ora, è guardare i nostri orologi da polso o i cellulari!

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