Tony Craigg a Boboli

Si stagliano tra le siepi ordinate del Giardino di Boboli come grumi di magma rappreso, come rocce erose e levigate dall'acqua, come rose del deserto, come stalagmiti, come strani e primitivi fiori e forme libere nello spazio. Sono molte le immagini che evocano le sculture dell'artista britannico Tony Craigg, qui in mostra fino al 13 ottobre.

Acciaio, bronzo, legno, marmo e vetroresina sono i materiali con cui lavora l'artista nel suo studio di Wuppertal, in Germania, dove nel 2008 ha dato vita al Skulpturenpark Waldfrieden, centro espositivo dedicato alla scultura contemporanea. Rientra quindi nella sua ricerca di un dialogo tra scultura e natura la mostra ai Giradini di Boboli, dove sarà possibile per i visitatori vedere ed interagire da vicino con le sue grandi opere. Craigg è uno dei più noti e acclamati esponenti della scultura contemporanea e la sua ispirazione affonda le radici nel Minimalismo e nel Futurismo, in una continua manipolazione e studio dei diversi materiali per arrivare al massimo dinamismo della materia. 

L'accesso alla mostra Tony Cragg a Boboli, curata dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt e Jon Wood, è incluso nel biglietto di entrata ai giardini.