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I Renaioli Fiorentini


L’Arno è stato da sempre fedele amico dei fiorentini, permettendo il proliferare di numerose attività lungo le sue rive, a sfruttare ogni risorsa che metteva a disposizione. In particolare, una città con un’intensa attività edilizia come Firenze, necessitava di molto materiale da costruzione, ed è proprio a questa necessità che sopperivano i Renaioli. Nel XIX secolo, essi erano coloro che prelevavano la rena dal fondo del fiume navigando sui barchetti.

Le barche dei renaioli dovevano sempre essere tenute in buono stato, perché potevano essere anche usati per trasportare i cittadini in casi eccezionali. Ogni sera venivano tirate a riva e custoditi presso gli scali per evitarne l’uso clandestino durante la notte.

La rena raccolta dai renaioli veniva divisa per grado di finezza ed accumulata sulle rive ad asciugare sulla riva per poi essere trasportata nei cantieri edili col “barroccio”, un apposito carretto, e utilizzata per costruire le case e i palazzi fiorentini.

Quando l’Arno era in secca, questa attività si poteva svolgere anche senza imbarcazione, ma che fosse praticato da terra o sull’acqua, quello del raccoglitore di rena rimaneva un mestiere molto duro e faticoso. Spesso i renaioli erano soggetto di chiacchiere tra i turisti in visita in città, scandalizzati dalla vista di questi uomini che lavoravano sul fiume tutti sudati e a torso nudo.

Tanta fatica richiedeva anche una grande energia, e consumare un pasto abbondante era assolutamente necessario. Ecco dunque che entravano in campo le mogli dei renaioli: all’ora di pranzo si mettevano a cucinare grandi quantità di pasta e trippa sulle sponde del fiume e una volta pronto il pasto gridavano a gran voce per richiamare i mariti: “Bucaioli, c’è le paste!”, espressione ormai entrata nel gergo fiorentino. I renaioli erano infatti chiamati volgarmente “bucaioli” per via delle numerose buche che lasciavano sul fondo del l’Arno con il loro continuo scavare.

L’attività dei renaioli, spesso rappresentata nei dipinti dei pittori Macchiaioli, continuò fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando venne sostituita da moderni metodi di estrazione della rena.

Tuttavia dal 1995, fu istituita l’Associazione dei Renaioli per preservare i barchetti storici dei renai, che è possibile oggi utilizzare per fare un giro sull’Arno e vedere Firenze da una nuova prospettiva.
Il giro prevede il passaggio privilegiato sotto Ponte Vecchio, certamente un’esperienza unica da provare assolutamente almeno una volta!


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