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Natalia Goncharova e le Avanguardie a palazzo Strozzi

Un anno dopo Marina Abramovich, un’altra donna diventa protagonista a Palazzo Strozzi: Natalia Goncharova, una dei principali rappresentanti dell’avanguardia russa, e Prima artista donna a essersi affermata a livello internazionale

Donna poliedrica e dai mille talenti, fu pittrice, costumista, illustratrice, grafica, scenografa, decoratrice, stilista, attrice cinematografica e performing artist già ai suoi tempi.

Fece proprio il linguaggio dell’arte occidentale dell’epoca, studiando Matisse, Gauguin, Picasso e i principali esponenti dei movimenti d’avanguardia, arricchendolo del proprio bagaglio culturale e recuperando simboli e icone della sua Russia.


La campagna, da lei tanto amata, è spesso presente nei suoi quadri, con donne in abiti tradizionali e scene di mietitura del grano, nella cui rappresentazione possiamo scorgere l’influenza fauve nei colori sgargianti, e una ricerca formale che guarda a tratti a Matisse, a tratti al Futurismo e al Raggismo. Quest’ultimo, movimento di origine russa, sviluppato proprio da Natalia e da Mikhail Larionov, compagno di una vita e collega, conosciuto nel 1901.

Ecco che quindi accanto a lei in mostra appaiono i grandi maestri che hanno ispirato la sua arte: Matisse, Gauguin, Picasso, Lautrec, Derain, Cézanne e molti altri.

Tra questi troviamo anche i lavori di Mikhail Larionov, con cui Natalia, donna estremamente moderna, non ebbe alcun problema a portare avanti una relazione aperta fino al 1955; anno in cui decisero di sposarsi solo per poter assicurare all’altro il lascito delle proprie opere in caso di decesso.


Particolarmente interessante poi la sala dedicata ai lavori fatti per il teatro ed il balletto russo: bozzetti raffinati e colorati, e magnifici abiti di scena dal gusto squisitamente orientale.

Il percorso espositivo parte proprio con la presentazione di coloro che hanno influenzato l’opera di Natalia, per poi raccontare la Russia vista attraverso i suoi occhi, le icone religiose, la guerra, il teatro e la femminilità.

Natalia Goncharova non ha mai lasciato che il suo essere donna la mettesse ai margini del mondo dell’arte, anzi, ha fatto della sua femminilità un punto di forza, arrivando ad diventare una figura di spicco dell’avanguardia russa e un modello per la sua generazione.

Una mostra ricca, questa, di colore e di contenuti, che si prospetta già come una delle più interessanti mostre della stagione.

 


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