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Curiosità fiorentine: il balcone arrovesciato

Di stranezze Firenze è ben fornita, basta guardarsi un po’ attorno mentre si cammina per la strada per coglierne qualcuna. Una di queste, che colpisce l’occhio dei più attenti, è il balcone che si trova in Borgo Ognissanti, al civico 12

Si fa certamente notare: tutti gli elementi architettonici che lo compongono sono messi al contrario.

Quest’anomalia strutturale sembra aver avuto origine da un bisticcio tra il padrone di casa, tale Baldovinetti, e Alessandro dè Medici, allora signore di Firenze.

Il signor Baldovinetti desiderava un balcone imponente, da cui affacciarsi ogni mattina e che potesse essere ammirato dai passanti; ma il Duca Alessandro dè Medici aveva rifiutato il progetto del costruttore. Questo perché lo stesso Duca aveva emanato un’ordinanza nel 1530, che vietava elementi architettonici troppo aggettanti, per rendere la città meno claustrofobica e più armoniosa, poiché le vie cittadine erano molto strette. Di conseguenza, si stavano piano piano eliminando tutti i balconi del centro città.

Quel testardo di Baldovinetti, però, non voleva demordere, e continuò a presentare il suo progetto ogni giorno, facendo piccole modifiche, ma mantenendo sempre il suo bel balcone.

Alla fine Alessandro dè Medici, preso per sfinimento, e con l’intenzione di scoraggiare il Baldovinetti, concesse la costruzione del balcone a una condizione: che fosse costruito all’arrovescia!

Non avrebbe certo pensato che questa sua irragionevole richiesta sarebbe stata presa sul serio e gli si sarebbe ritorta contro.

Il costruttore seguì la direttiva alla lettera e costruì il grande balcone con tutti gli elementi architettonici capovolti: le balaustre, le volute, le mensole di sostegno, tutto.

Alessandro, forse divertito dallo spirito e la tenacia dimostrate, gli concesse di tenersi quel suo bizzarro balcone.

Alla fine, la perseveranza di Baldovinetti ebbe la meglio e riuscì a costruire non solo un balcone bello e imponente come desiderava, ma una struttura che non poteva assolutamente passare inosservata e che ancora oggi fa parlare di sé.

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