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Capolavori del Gotico Fiorentino: il Campanile di Giotto

Molto spesso si parla della spettacolare cupola del Brunelleschi - impresa architettonica ineguagliata - a tutt’oggi la più grande cupola in muratura mai costruita. A volte però, ci si dimentica dell’altro capolavoro architettonico che le sta proprio accanto: Il Campanile di Giotto!

 

Era il 18 luglio 1334 quando Giotto, iniziò a porre le fondamenta per la torre campanaria, uno dei più spettacolari esempi di architettura gotica fiorentina del Trecento.

La nuova cattedrale non era ancora stata completata, ma era già chiaro allora che il vecchio campanile, appartenente all’antica chiesa di Santa Reparata su cui si stava costruendo,, era sproporzionato per la nuova struttura. Bisognava creare qualcosa di più imponente.

Si affidò dunque questo importante progetto a Giotto di Bondone, che all’epoca aveva 67 anni ed era un affermato artista fiorentino.

 

Nonostante il Campanile porti il suo nome, Giotto riuscì aseguire il progetto solo fino alla sua morte avvenuta tre anni dopo l’inizio dei lavori, vedendo quindi realizzata la torre solo fino all'altezza delle formelle esagonali che stanno alla sua base.

Queste formelle furono eseguite su disegno di Giotto da Andrea Pisano, e costituiscono un racconto figurativo che parte dalla creazione dell’uomo ma che ha come tema di base “il lavoro”. Porre una decorazione del genere alla base del campanile, struttura architettonica che rappresentava l’orgoglio di una città, equivaleva a dire che la grandezza di Firenze si doveva al duro lavoro fatto da artigiani, mercanti, banchieri e non solo, che avevano portato ricchezza alla città facendola diventare una delle città più potenti d'Italia. Un messaggio di grande impatto per l'epoca.



formelle

Il progetto iconografico prosegue con la rappresentazione dei Pianeti che regolano il corso dell’esistenza dell’uomo, le Virtù che lo fortificano, le Arti Liberali che lo istruiscono e i Sacramenti che lo santificano.

Salendo di ordine troviamo delle nicchie che ospitano 16 statue a grandezza naturale realizzate da diversi maestri fiorentini del Trecento e Quattrocento, tra cui Andrea Pisano e Donatello.

Figure di Re e di Sibille e statue di Patriarchi e di Profeti, tra le quali spicca il gruppo scultoreo del Sacrificio di Isacco di Donatello, che rappresenta una delle vette più alte del naturalismo quattrocentesco in scultura.

Una decorazione scultorea estremamente ricca, che rende unico il campanile della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

 

Alla morte di Giotto, avvenuta nel 1337, la costruzione fu portata avanti prima da Andrea Pisano, che ne concluse i primi due piani e fu terminata da Francesco Talenti nel 1359.

E’ a quest’ultimo che dobbiamo la progettazione dei finestroni nei livelli alti, delle grandi trifore timpanate, dell’ampia terrazza panoramico in cima al campanile. Più di 400 scalini separano il visitatore dalla cima, ma una volta arrivati in vetta si potrà godere di una meravigliosa vista panoramica sulla città che vale tutta la fatica fatta.

 

La torre campanaria si erge di fianco alla cattedrale raggiungendo i 84,5 metri di altezza, ma nonostante ciò aderisce ai principi di solidità tipici del gotico fiorentino, con la sua base quadrata di 15 metri e i rafforzi angolari che percorrono tutta la sua lunghezza.

Una struttura imponente ma elegantissima, ricoperta di marmi policromi bianchi, verdi e rosa, con un rivestimento unico al mondo per la ricchezza dei materiali e per l’elaborazione degli elementi decorativi.

 

Come molti altri siti fiorentini, il complesso monumentale della Cattedrale di Firenze, è al momento chiuso in ottemperanza delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19, ma nulla ci vieta di ammirare il campanile dall'esterno, prospettiva dalla quale peraltro, ci offre il meglio di sé!

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