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Street Art a Firenze - Tana liberi tutti

La scritta sul muro si riferisce al gioco di “nascondino”, giocato dai ragazzi di tutto il mondo. Un ragazzo a turno chiude gli occhi, girato verso la “tana”, e conta fino a un numero prestabilito, mentre i compagni si nascondono. Poi li cerca e, quando ne trova uno, corre alla “tana” e urla “tana per …” e il nome di quello che ha visto, che viene eliminato dal gioco. Ma se qualcuno dei nascosti riesce a toccare la tana senza essere visto da quello che cerca, è libero. Se l’ultimo nascosto riesce a toccare la tana senza essere visto, grida “tana liberi tutti”, il cercatore ha perso e dovrà di nuovo contare e cercare nel turno di gioco successivo. Altrimenti il primo scoperto dovrà contare e cercare. 

L’artista raffigura qui una ragazza nuda dal corpo variamente tatuato, nell’atto di contare appoggiata alla  “tana”. Il gioco delle ombre ci sembra molto raffinato. Il corpo esile ci ricorda quello di Valentina di Guido Crepax. Il capo della ragazza si confonde con la figura di un uccello nero (sembra un corvo), che è appollaiato sulla schiena. Non è chiaro che cosa l’autore (o l’autrice?), che si firma MìLES (soldato in latino), abbia voluto comunicare. Seguendo una nostra personale interpretazione, il disegno potrebbe suggerire: liberiamoci, corpi e anime, usciamo dai nascondigli, alla luce del sole, senza paura, la vita è un bel gioco. Ma il grande corvo non è rassicurante,  potrebbe essere un'oscura minaccia. Firenze, giardini del Parterre, via Mafalda di Savoia.

In basso un dettaglio del corpo della donna e poi un’altra opera firmata da Mìles, molto diversa. Un intreccio il cui soggetto cambia con la distanza dell’osservatore. Tags, fascio di serpenti, un uccello con molte teste, molti uccelli legati insieme, serpenti con teste di uccello, una vespa con teste di uccello, ma non è chiaro fino in fondo. Come un disegno di Maurits Cornelis Escher, il grande grafico e incisore olandese, famoso per le sue “geometrie interconnesse”. Questa opera, molto riuscita dal punto di vista grafico e che esprime un immediato senso di movimento, come se questo fascio di “animali” si stesse aprendo , può dare all’osservatore sensazioni diverse, tra cui una forte ripugnanza. Attenzione! Con la prima opera condivide il bianco e nero e il raffinato gioco di ombre. Questa è in via Vasco de Gama, Firenze. Infine un'altra opera di Mìles in viale Giovane Italia, con le stesse ombre e gli stessi corvi, ma per il resto, no comment. 







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