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Escursioni fuori Firenze - La vasca termale a 52 °C di Bagno Vignoni

La Toscana è terra di terme, specialmente il sud, perché era terra di vulcani. Una delle più spettacolari è a Bagno Vignoni, nel Comune di San Quirico d’Orcia, a qualche decina di chilometri da Siena. Un piccolo borgo (30 abitanti residenti) lungo la via Francigena, percorsa fin dall’Alto Medioevo dai pellegrini dalla Francia verso Roma, dominato dall’impressionante Castello di Vignoni del 1000 in cima alla collina, da cui si gode un panorama eccezionale sulla Val d’Orcia che dal 2004 è un parco naturale riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Al centro di Bagno Vignoni la “Piazza delle sorgenti”, con una grande vasca rettangolare di travertino di 50 metri per 30, in cui sgorgano 36 sorgenti di acqua a 52 °C  gradi di temperatura, provenienti dalla falda vulcanica profonda 1000 metri. L’inverno, a contatto con l’aria fredda, l’acqua calda evapora coprendo di fitta nebbia la vasca e tutta la piazza, creando uno straordinario effetto scenografico. Gli edifici in pietra, i balconi, le piazzette, i vicoli, i camminamenti coperti e la vasca creano un insieme architettonico così esteticamente armonico e magico che il borgo è considerato uno dei più belli d’Italia, tanto da essere stato utilizzato come set cinematografico per innumerevoli film.

Ricche di solfato, bicarbonato, calcio e magnesio, le acque alcaline venivano utilizzate già dagli Etruschi e dai Romani per curare le malattie delle ossa, dell’apparato respiratorio e genitale e vari problemi dermatologici. Dalla piazza l’acqua scorre sulle rocce verso il fiume Orcia, dividendosi in tanti rivoli, formando cascate e incrostazioni calcaree molto suggestive, pozze e laghetti dove ci si può bagnare. Una parte è deviata in una grande vasca aperta al pubblico e in vasche private di alberghi. Tra le rocce e la macchia di lentisco c’è il Parco dei Mulini. Le cascate infatti venivano usate per azionare 4 mulini del XII secolo scavati nella roccia, mulini che funzionavano anche l’estate essendo alimentati da fonti profonde e perenni, quando tutti gli altri mulini erano fermi perché i torrenti erano in secca. Incredibile che siano stati in funzione fino al 1955, quando l’area è stata acquisita dal Comune di San Quirico d’Orcia.

Utilizzato come luogo di villeggiatura fin dal 1300, le terme sono state frequentate da papi, artisti, letterati e politici come Lorenzo il Magnifico, insomma dalla buona società del tempo. Ora la leggenda: Santa Caterina da Siena  veniva qui portata dalla madre nel tentativo di distoglierla dall’idea di farsi monaca (1362 circa). Ma Caterina, invece di divertirsi, si torturava immergendosi dove l’acqua era bollente, bruciandosi orribilmente. Si dice che a volte si vede nella vasca una scia luminosa, dove Caterina si bagnava. Sulla piazza il palazzo commissionato nel 1459 da Papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini), umanista e letterato, a Bernardo Rossellino, uno dei più importanti architetti del Rinascimento. Bagno Vignoni, San Quirico d’Orcia, Siena.


Gas caldo che viene a galla nella vasca.

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