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Escursioni fuori Firenze - Il Santuario della Madonna delle Grazie al Sasso

A 20 km a nord di Firenze, nella bellissima Area Naturale Protetta del Monte Giovi (992 m), nella valle del torrente Sieci, in una foresta di castagni, pini, frassini e querce, troviamo isolato e in posizione panoramica a 565 m il Santuario della Madonna delle Grazie al Sasso di Santa Brigida. Il luogo è molto interessante dal punto di vista naturale e paesaggistico.

Nel luogo era presente un insediamento di eremiti e un tabernacolo eretto da Sant’Andrea Scoto (in realtà irlandese), che qui visse fino al 829 D.C., quando divenne vescovo di Fiesole. Sant’Andrea Scoto veniva considerato (erroneamente crediamo perché ci sono molti secoli tra loro) fratello di Santa Brigida d’Irlanda che, secondo la leggenda, venne trasportata miracolosamente nella zona quando il fratello stava per morire e si stabilì dove ora c’è il vicino paese di Santa Brigida, che prende il suo nome. In realtà sembra che nel 400 D.C. esistesse già un insediamento di donne seguaci di Santa Brigida, che poi presero la regola benedettina, e da cui sembra derivi il nome del paese. Santa Brigida d’Irlanda è famosa, tra l’altro, per il "miracolo della birra”, riportato dal Breviario di Aberdeen, una raccolta di vite dei santi del XV secolo, dove si dice che la santa “spillò birra da un solo barile per 18 chiese”.

Il 2 luglio 1484 la Madonna con Gesù bambino in braccio apparve a due pastorelle che stavano pregando davanti all’antico tabernacolo per il loro padre gravemente malato, che fu subito guarito. Poi il 22 agosto la Madonna apparve di nuovo a varie centinaia di persone e il luogo divenne subito mèta di pellegrinaggi da tutta la regione, testimoniati dalla quantità di ex-voto per grazie ricevute.

Il santuario fu costruito nel 1490 e poi allargato nei secoli, conglobando un oratorio medioevale, le grotte e le fonti degli eremiti, il sasso dell’apparizione della Vergine e il tabernacolo di Sant’Andrea Scoto. L’immagine della Madonna, di scuola giottesca, veniva anche portata in processione a Firenze in occasione di terremoti, carestie, pesti per invocare la grazia. La seconda domenica di maggio si celebrava la festa principale a cui partecipava tutta la popolazione della zona e che si concludeva con un pranzo gigantesco per cui veniva sacrificata e mangiata una giumenta. Si potrebbe pensare che questa tradizione si rifaccia a un antico rito pagano perché è provato che la zona era frequentata dai Romani e ancora prima dagli Etruschi.

La chiesa ha una struttura particolare a due piani. Su quello principale si trova l’altare con sotto il sasso, dove leggenda vuole che le pastorelle abbiano visto la Madonna, poi due statue di legno raffigurante una delle pastorelle e suo padre e tre dipinti importanti: una Madonna di Jacopo Vignali (1621), il Transito di San Giuseppe e Sant’Isidoro di ignoti e una Crocifissione di Benedetto Velio, tutti del ‘600. Scendendo la piano inferiore, detto anche Cappella delle Apparizioni,  troviamo il tabernacolo antico, l’immagine giottesca della Madonna, resti dell’oratorio medioevale, delle fonti e delle celle dei romiti tra cui quella di Sant’Andrea Scoto.
Per raggiungere il santurio, prendete la strada Faentina verso nord, al passo Vetta alle Croci a destra per Santa Brigida.




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