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Street Art in Florence - Gramsci by Jorit

Questo è il secondo grande murales di Jorit a Firenze, dopo quello dedicato a Nelson Mandela in Piazza Leopoldo. Ciro Cerullo, in arte Jorit, è ormai conosciuto in tutto mondo, con il suo stile realistico e il forte impegno sociale. Realizza sempre volti umani, i più famosi sono quelli dedicati a Napoli a San Gennaro e Maradona. Sua caratteristica sono le lunghe strisce rosse sui volti dei suoi personaggi, che ricordano le decorazioni rituali degli indiani d’America o dei Maori della Nuova Zelanda.

Anche questo murale è stato promosso e finanziato dal Comune di Firenze, dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop, Publiacqua, Teatro Puccini e da Casa Spa, la società pubblica che gestisce le case popolari di Firenze e provincia, proprietaria dell’edificio su cui è stata realizzata l’opera.

Raffigura Antonio Gramsci ( 1891 – 1937), un importante personaggio storico, fondatore nel 1921 del Partito Comunista Italiano e suo segretario nel 1926. Il murale occupa tutta una facciata esterna dell’edificio, misura 213 mq ed è ispirato alla più famosa fotografia di Gramsci, scattata nel 1916, quando aveva 25 anni.

Interessante lo stile di lavoro di Jorit: per prima cosa scrive sulla parete alcune frasi famose pronunciate dal personaggio che dipingerà, che poi lo ispireranno nell’esecuzione. In questo caso ha utilizzato due frasi, tratte da Lettere dal Carcere, l'opera più famosa  di Gramsci: “Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio … Le crisi consistono appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere”.

Gramsci ha segni che nell’affresco di Mandela non c’erano: sulla giacca grosse gocce d’acqua, un’ape e celle d’alveare, e alla base, scritto a lettere cubitali rosse, il nome ANTONIO.

Diversamente dal murale  dedicato a Mandela, questo ha suscitato non poche polemiche. Gramsci è stato un grande intellettuale, si è occupato e ha scritto di storia, filosofia, critica teatrale, letteratura e anche di linguistica, ma era politicamente molto schierato con il comunismo degli anni ’30.  Auspicava l’eliminazione dello stato borghese e la dittatura del proletariato, secondo il modello sovietico. E' vissuto diverso tempo in Russia ed ha sempre appoggiato il regime sovietico dell’epoca, al cui vertice c’era Stalin.

Questo non è piaciuto a molti, che avrebbero preferito un personaggio meno ideologicamente caratterizzato e più riconosciuto a livello universale. Gli inquilini del palazzo si sono anche lamentati per non essere stati consultati. Dato che una delle opere più famose di Jorit a Napoli è dedicata al calciatore Maradona, molti hanno suggerito di promuovere anche a Firenze opere dedicate a qualche grande sportivo, invece dei politici.
Firenze, viale Antonio Canova. 

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