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Oltre il Rinascimento a Firenze – La moderna casatorre di Leonardo Savioli in via Piagentina 29

Leonardo Savioli (1917 – 1982) è stato uno dei più importanti architetti fiorentini. Grande disegnatore, pittore espressionista astratto e informale, professore all’Università di Firenze. Si era laureato con Giovanni Michelucci e aveva partecipato alla progettazione del Piano Regolatore Urbanistico di Firenze negli anni della ricostruzione dopo la guerra, nel 1949 – 1951). Importanti le sue collaborazioni per il Nuovo Mercato dei Fiori di Pescia (1948), per il complesso delle case popolari di Sorgane, per il Ponte Giovanni da Verrazzano a Firenze e molti altri progetti.

Delle molte opere realizzate in Toscana, vediamo qui un edificio residenziale in via Piagentina 29 a Firenze, considerato uno degli esempi più significativi dell’architettura fiorentina del ‘900. Progettato per la famiglia Bacci nel 1964, l’edificio presenta una struttura brutalista in cemento armato, composta da elementi modulari di cemento prefabbricati e componibili. Una tecnica che Savioli aveva già utilizzato per le case popolari di Sorgane.

La costruzione si sviluppa in altezza, sia per le dimensioni del lotto che per richiesta della committenza, ispirandosi alle case torri dell’edilizia fiorentina medioevale. Il paragone viene naturale. Da una parte le case torri, piccoli fortilizi, castelli cittadini delle più importanti famiglie fiorentine. Dall'altra la compatta architettura brutalista in cemento grezzo. Entrambe ricordano architetture militari , quella di Savioli bunker o casematte.
Inoltre, il paragone con la casa torre era ben evidente all’epoca della costruzione, quando l’edificio era circondato da edifici bassi e quindi spiccava tra di essi, come facevano le case torri del centro storico. In seguito in tutta l’area sono stati costruiti edifici altrettanto alti e quindi questa “visione” complessiva si è perduta.

L’edificio è articolato in quattro volumi verticali di diversa altezza, in una composizione ben bilanciata di pieni e vuoti. La struttura più alta è la torre centrale, senza finestre ad eccezione di piccole feritoie, che contiene le scale e gli ascensori. Balconi, finestre, porte finestre, superfici vetrate, feritoie, sono distribuiti in modo eterogeneo sulle diverse superfici e hanno tutti diverse dimensioni e forme. Gli angoli delle componenti sono stondati dando un un senso di continuità alle superfici e di unità al progetto. Il tetto è da un lato praticabile e dall’altro costituito da una tettoia aggettante, ispirata alle coperture di Le Corbusier, specialmente quella della Cappella di Notre-Dame du Haut a Ronchamp (1955). Questo è un elemento che Savioli utilizzerà in molti altri progetti, come Villa Bayon a Firenze.

La costruzione ha avuto una notevole fortuna critica, per l’unità stilistica, le soluzioni tecniche, la varietà e fantasia degli elementi. Coloro che non si intendono o non si interessano molto di architettura potrebbero trovare questo edificio un po' austero a causa della sua struttura in cemento grezzo, ma ad un occhio più allenato appare come un design eccezionale e ben riconoscibile, unico nel suo genere a Firenze.



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