Firenze scomparsa: Chiesa di San Pier Maggiore
Firenze ha cambiato volto molte volte nel corso dei secoli, e tantissimi edifici sono andati perduti a causa di demolizioni e ristrutturazioni. E’ il caso della Chiesa di San Pier Maggiore, di cui rimangono solo le tracce delle arcate del porticato esterno della chiesa nell’omonima piazza dalla quale parte Borgo Albizi. Sotto l’arco corrispondente alla navata centrale della ex-chiesa, oggi passa una strada, chiamata appunto Via San Pier Maggiore.
Costruita nell'XI secolo, era un monastero benedettino femminile, ricco di pregevoli opere d’arte, alcune delle quali firmate Botticelli, Ghirlandaio, Orcagna e Perugino.
La chiesa era molto amata
e i nobili facevano a gara a decorarla, ma fu demolita nel 1784 per ordine del Granduca Pietro Leopoldo, perché ritenuta
pericolante: una colonna era crollata rivelando di essere fatta di legno
ricoperto con lastre di pietra. Nonostante la colonna non fosse portante,
questo cedimento fu la scusa perfetta per il Granduca - che voleva ridurre la
presenza di istituzioni religiose in città - per demolire l’intero edificio.
Veduta della Piazza di San Pier Maggiore con l'omonima chiesa, Giuseppe Zocchi, 1744.
Fu ordinato alle famiglie che avevano commissionato le opere d’arte per la chiesa che queste venissero ritirate prima della demolizione. Tra queste, fu salvato un affresco raffigurante il Compianto sul Cristo morto del Perugino ed è oggi custodito negli uffici dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dove è possibile ammirare una vasta collezione di opere, tra le quali vedute di Firenze che mostrano luoghi ormai perduti come la Chiesa di San Pier Maggiore.
L’affresco fu trasportato nella cappella di Palazzo Albizi dove rimase fino al 1883, dopodiché fu venduto e se ne persero le tracce finché non fu recuperato a Londra nel 1990 e acquistato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Molti non si rendono neanche conto che quelle arcate che si vedono appena si entra in piazza da Borgo Albizi, sono i resti di un’antica chiesa. E’ il fascino di Firenze, sempre pronta a sorprendere rivelando, a chi sa osservare, nuovi capitoli della sua storia.