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Fuori città: il Castello di Sammezzano

A circa 30 minuti di macchina da Firenze, si trova un luogo davvero spettacolare, che pare uscito da una fiaba: il Castello di Sammezzano.

Il castello Sammezzano è il più importante esempio di architettura orientalista in Italia e si trova nel comune di Reggello in provincia di Firenze.

Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona riprogettò l’intero edificio, ed il grande parco che lo circonda, tra il 1853 e il 1889, seguendo la sua passione per quella corrente detta Orientalismo, che a inizio Ottocento si diffuse in tutta Europa.

Ferdinando era una persona eccezionale e appassionata, esperto di scienze, filantropo, mecenate, collezionista, e grande amante della musica. Per la ristrutturazione di Sammezzano, utilizzò solo maestranze locali, e le maioliche che decorano il castello furono prodotte tutte in loco.
Sparse per le sale vi sono molte citazioni, motti e frasi in italiano e latino e la sigla F.P.X che sta per Ferdinando Panciatichi Ximenes, il quale non perdette occasione di firmare ripetutamente il suo capolavoro architettonico.


 

Il parco
Nel parco intorno al castello, fece piantare specie arboree esotiche, tra cui spiccano per mole ed importanza le sequoie. Si trova qui infatti il più numeroso gruppo di sequoie giganti in Italia, ben 57 esemplari. Uno di questi è la "sequoia gemella", alta più di 50 metri e con una circonferenza di 8 metri e mezzo.

Il ponte, la grotta artificiale, le fontane e altri arredi architettonici che si trovano nel parco, sono tutte realizzate con elementi in stile moresco.

All’esterno il Castello presenta con una duplice facciata che rappresenta il sole e la luna. La Facciata Lunare è quella che si presenta al visitatore al suo arrivo, mentre la Facciata Solare si trova sul retro del castello.




Il Castello
Una volta esplorato il parco, se siete tra i fortunati che riusciranno a prenotare una visita al castello, potrete ammirare gli spettacolari interni, tutti decorati rigorosamente in stile moresco, che hanno fatto da set cinematografico per il film Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone, con Selma Hayek e Vincent Cassel.
Sammezzano è un incredibile mix di elementi arabeggianti e indiani che si fondono in una decorazione ricca, colorata e sontuosa, chiaramente ispirata all’Alhambra di Granada.



La Sala d’Ingresso, o Sala del Non Plus Ultra, è un tripudio di specchi, colonne e vetrate colorate, coronata da un bellissimo soffitto a cassettoni. Su due porte troviamo la scritta NON PLUS ULTRA, a indicare che non esiste luogo al mondo più bello di questo.
Da qui si passa nella Sala delle Stelle, che prende il nome dalle vetrate a forma di stella e ispirata alla sala delle due sorelle dell’Alhambra.
Maestosa e bellissima è poi la Sala da Ballo o Sala Bianca, la più grande di tutto il castello ed unicamente realizzata in stile moresco. Presenta una pianta ottagonale, una cupola in stucco bianco sorretta da colonne e un pavimento con rosoni in vetro per filtrare la luce e una grata in marmo al centro da dove zampillava l’acqua, formando una fontana.
La più piccola Sala degli Specchi o Sala delle Farfalle non è meno spettacolare. Meravigliosa è la cupola realizzata a muqarnas, una soluzione decorativa a forma di nido d'ape o stalattiti, propria dell’architettura islamica, a cui Ferdinando aggiunse degli specchi in modo da creare giochi di luce all’interno della stanza.
Infine, certamente la più famosa, è la Sala dei Pavoni, la più fotografata di tutto il castello, il cui soffitto è stato inserito dalla BBC tra i 10 più belli del mondo.
Usata in origine come sala da pranzo, la decorazione di questa stanza è di ispirazione islamica, persiana e indiana e si caratterizza per il motivo a ventaglio che ricorda la coda colorata di un pavone.
Queste solo alcune della magnifiche sale del castello, uno dei posti più incredibili e sorprendenti di Italia ed anche uno dei più difficili da visitare. E pensare che n
el dopoguerra è stato adibito a hotel di lusso e ci si poteva soggiornare!




Visitare il castello
A tutt’oggi il castello è in mano a privati ed in stato di abbandono. A nulla sono servite le aste per cercare un investitore che permettesse di restaurare gli ambienti ed aprirli alla regolare visita al pubblico.

Il castello viene aperto ai visitatori solo in occasione di eventi come le Giornate FAI di primavera a cura del Fondo Ambiente Italiano, ed i posti vanno esauriti in pochi minuti.
Consigliamo di tenere d’occhio il sito e la pagina facebook del castello, per cogliere al volo l’occasione di prenotare una visita appena vengono annunciate nuove date.

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