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Olafur Eliasson, nel tuo tempo a Palazzo Strozzi

Una delle più importanti mostre fiorentine di questa stagione è quella dell’artista islandese Olafur Eliasson, visitabile a Palazzo Strozzi fino al 22 gennaio 2023. Olafur Eliasson: Nel tuo tempo è la più grande mostra mai realizzata in Italia dall’artista e raccoglie opere storiche e opere site-specific nate dall’incontro con il palazzo rinascimentale, che diventa co-protagonista, co-creatore della mostra.

 

Eliasson vuole farci comprendere, come l’esperienza percettiva e quindi l’esperienza dell’arte siano del tutto soggettive. Occhi diversi vedono cose diverse, di conseguenza le informazioni che arrivano al cervello, con le quali noi elaboriamo e leggiamo il mondo, saranno diverse per ognuno di noi.

In questo senso, la luce, grande protagonista dell’opera di Eliasson, è il mezzo veicolante di questa verità, ed insieme all’ausilio di filtri colorati e specchi, ci rivela una realtà soggettiva.
In mostra il visitatore si rende conto che non c’è una realtà uguale per tutti, che esistono filtri che la mente applica ad ogni cosa, restando affascinato e sorpreso.


 

Il colore per esempio, non esiste di per sé. Non è altro che una radiazione luminosa, dipeso interamente dalla luce, dalla sua intensità, tipologia e angolazione. Eliasson ci dimostra questo attraverso Beauty, opera del 1993, in cui ci pone davanti ad un fenomeno naturale che tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita, l’arcobaleno, mostrandoci di fatto il modo in cui la luce contenga in se tutti i colori, e come questi vengano scomposti nel momento in cui, in determinate condizioni, il raggio di luce incontra delle gocce d’acqua.

 

Anche Room for one colour, ci mette davanti al fatto che la realtà che vediamo sia totalmente dipesa da come il nostro cervello elabora il dato luminoso. Tramite un filtro giallo, viene annienta ogni percezione del colore al di fuori delle sfumature di giallo, grigio e nero, accentuando così ogni dettaglio, ogni macchia della pelle, ogni linea del viso. Questa realtà che vediamo è però una menzogna, perché il cervello fa una media delle sfumature in modo da dare un senso a ciò che vede. Ecco che quindi non vediamo solo il giallo, ma anche sfumature di grigio e nero. Se però si scatta una foto all’interno della stanza, si noterà come il sensore del telefono abbia catturato interamente la luce gialla diffusa nella stanza, mentre le sfumature di grigio e nero, che erano puramente frutto del nostro cervello, non sono percepibili. In questo senso si dimostra l’importanza che ha vivere di persona l’opera, che si crea solo nel momento in cui il visitatore entra nella stanza.

 



L’opera è secondo Eliasson una collaborazione con l’osservatore, poiché cambia a seconda di chi la osserva e dai punti di vista.
E’ questo il significato del titolo della mostra “il tuo tempo”, che fa riferimento al tempo personale, all’esperienza soggettiva di ognuno di noi. Un’esperienza, questa che ci propone l’artista Islandese, estremamente affascinante, a tratti destabilizzante, che va assolutamente fatta.


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