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Come dice il detto: San Giovanni non vuole inganni!

Avete mai sentito un fiorentino dire: “San Giovanni non vuole inganni”? Questo detto viene spesso utilizzato in situazioni in cui qualcuno ha provato a fare il furbo e l’altra persona lo ha scoperto, o non crede alla bugia detta. Ma da cosa deriva questo modo di dire? Come sempre ci sono diverse teorie.
Una possibile interpretazione è da ricondurre semplicemente al carattere stesso del santo, persona inflessibile e rigorosa, che quindi non si faceva ingannare e non ammetteva mendacia.
L’ipotesi più accreditata invece, lo collega alla moneta fiorentina, il Fiorino d’oro.

Un tempo il fiorino era una delle monete più forti d’Europa, basti pensare che stati come la Francia e l’Inghilterra venivano a chiedere in prestito soldi ai fiorentini per fronteggiare i costi delle guerre. A metà del Trecento, i banchieri fiorentini prestarono al re d’Inghilterra Edoardo III circa 600.000 fiorini, che non furono mai restituiti! 
Era l’Arte del Cambio, l’arte maggiore di Firenze, a fare prestiti in queste situazioni, ma che aveva anche il compito fondamentale di cambiare soldi.
Questa seconda operazione comportava non pochi rischi, perché a Firenze arrivavano spesso monete contraffatte.
Quindi era pratica battere su una lastra di marmo tutte le monete, per capirne il valore. Infatti, dal suono che facevano entrando in contatto con la lastra di marmo, si poteva capire se erano di oro o di un altro metallo. Ogni singola moneta veniva battuta, con una sola eccezione: il Fiorino d’oro.
Era una moneta circolare con inciso da un lato il giglio fiorentino e dall’altra l’immagine di San Giovanni, santo patrono di Firenze. L’effigie di San Giovanni era abbastanza articolata e quindi difficile da falsificare. Era dunque garanzia di autenticità, se sulla moneta c’era San Giovanni, non c’erano dubbi, quella era una moneta d’oro puro.
Ecco dunque spiegato da dove deriva il detto: “San Giovanni non vuole inganni”.

Il fiorino veniva coniato vicino al fiume, nella Torre della Zecca, che si trova tutt'oggi su quello che viene chiamato adesso Lungarno della Zecca Vecchia, poiché serviva la forza dell'acqua dell'Arno per azionare i macchinari usati nella fabbricazione delle monete. Il Fiorino tuttavia non era l'unica moneta fiorentina, si usava soprattutto per fare grandi acquisti e presti: il suo valore oggi sarebbe di circa 150 euro! Per gli acquisti minori furono invece creati il fiorino d'argento e il fiorino di rame.
Oggi il nostro fiorino con l’effigie di San Giovanni, rimane un simbolo di ricchezza e prestigio. Lo si trova spesso trasformato in gioiello, sotto forma di anelli o pendenti d’oro, e viene consegnato ogni anno a personalità che si sono contraddistinte, facendo del bene per la città.


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