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La figurazione inevitabile - Una scena della pittura oggi

La figurazione inevitabile -  Una scena della pittura oggi
A cura di Marco Bazzini e Davide Ferri

Centro per l\'arte contemporanea Luigi Pecci
Viale della Repubblica 277 – Prato
Dal 24 marzo all\'8 luglio 2013
Orario: tutti i giorni ore 10-19, chiuso martedì e 1° maggio. Dal 5 giugno: tutti i giorni ore 16-23, chiuso il martedì 
Ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro

INFO
Ufficio Stampa
: Silvia Bacci, s.bacci@centropecci.it ; Ivan Aiazzi, i.aiazzi@centropecci.it
Tel. 0574 531828

Mostra promossa da: 
Regione Toscana 
Comune di Prato

La figurazione inevitabile vuole indagare, attraverso le opere di alcuni pittori internazionali appartenenti alla generazione nata dopo gli anni sessanta (e che, in molti casi, espongono per la prima volta nel nostro paese), alcuni aspetti della pittura in generale, e della figurazione intesa come punto di arrivo irrinunciabile e allo stesso tempo problematico, conseguenza dell’unione nata tra pittura e rappresentazione, e tra pittura e racconto, che inizia nel diciannovesimo secolo e arriva fino ad oggi. 
Esiste un approccio alla figurazione apparentemente spensierato e naturale (che è pur sempre una forma di prudenza o di pudore di fronte all’oggetto del dipinto)? 
Possibile che l’impulso a dipingere figure, a descrivere, non possa non riconoscere la difficoltà di continuare a considerare il quadro come una finestra, ovvero uno spazio di rappresentazione coerente? Ed è possibile che, in alcuni casi, questa difficoltà diventi essa stessa racconto, rappresentazione?

La mostra sviluppa un percorso sulla base di queste riflessioni e presenta alcuni lavori volti a ricomporre l’idea di una figurazione inevitabile: i dipinti, ad esempio, che coniugano una dimensione oggettuale, materiale del quadro e del dipingere (la superficie, il rovescio, la tavolozza, la cornice, ecc..) con la figurazione; quelle opere che contengono lacune, zone irrisolte, cioè che rinviano al non finito; quelle in cui il dato figurativo emerge dall’astrazione per aggiustamenti, improvvisazioni o fugaci rimandi; quei dipinti che, pur figurativi, presentano zone di apertura o frequenti riferimenti all’astrazione; quelli infine che testimoniano di un combattimento, di un tentativo di resistenza all’immagine e alla figura. Sono tutti aspetti e questioni che non riguardano soltanto il presente, ma che rinviano ad una storia della pittura di cui sia l’artista che lo spettatore fanno parte.
Lo scopo che la mostra si pone è quello di dare delle risposte attuali più interessanti, che sono già punti di riferimento all’interno del rinnovamento che il medium pittura sta attraversando in questi ultimi anni. 
La mostra presenta opere di: Richard Aldrich, Mamma Andersson, Helene Appel, Michael Bauer, Luca Bertolo, Joe Bradley, Peter Linde Busk, Pierpaolo Campanini, William Daniels, Avner Ben – Gal, Thomas Helbig, Merlin James, Rezi van Lankveld, Katy Moran, Marco Neri, Alessandro Pessoli, Tal R, Matthias Weischer. 

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