Street Art a Firenze - E.T. e il nostro strano mondo
Tutti ricordano E.T., l’extraterrestre creato dal regista americano Steven Spielberg nel 1982. Questo disegno appiccicato sul legno di una porta ci sembra molto attuale. Ci possiamo immaginare che E.T. sia tornato e voglia ritrovare i simpatici bambini che l’hanno salvato e aiutato a tornare a casa. Ma non li trova più. Vede un mondo cambiato che non conosce, per lui assurdo. Gli uomini portano tutti una strana maschera che non permette di riconoscerli … una nuova religione? Quando parlano non si capisce nulla. Alcuni hanno addirittura una visiera di plastica oltre alla maschera. Altri ancora indossano tute bianche di plastica con guanti. Tutti stanno lontani l’uno dall’altro e si lavano continuamente le mani con strane sostanze appiccicose. Molta gente non va più a lavorare, passa le giornate a casa davanti al computer, anche gli studenti … Il nostro extraterrestre non capisce. Come può riconoscere i suoi amici, che sono sicuramente cresciuti, se sono tutti mascherati? Tenta di abbassare la mascherina a quelli che incontra, ma questi sono terrorizzati, scappano e chiamano la polizia, non si può! Il povero E.T. se ne dovrà andare a mani vuote, fuggire da questo mondo incomprensibile. Sarà per un’altra volta. Firenze, via dell’Olmo.
In realtà l’opera è del famoso
artista di Street Art e non solo che si
firma Blub e fa parte della sua serie “L’arte
sa nuotare”, in cui personaggi famosi sono rappresentati con maschera o
occhiali da sub, sottacqua. Questo il senso della sua arte nelle sue parole,
tratte da un’intervista: “Nonostante ci
si possa trovare in un mare di difficoltà, nella vita abbiamo sempre le risorse
per imparare a nuotare. L’arte è una di queste risorse, l’acqua è il mio
elemento. Dall’acqua nasce la vita, è il lato oscuro della materia. Quando sei
immerso, l’istante si ferma e non c’è peso, mentre i pensieri fluiscono in una
dimensione sospesa. Per questo, ripropongo i personaggi che hanno trasmesso un
esempio di grandezza in grado di sopravvivere ancora oggi, proprio sotto l’acqua,
senza tempo”. L’intervista, realizzata da Mara Auricchio, è tratta dal sito