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Oltre il Rinascimento a Firenze - La Fontana delle Boccacce

Il Parco delle Cascine, il più grande di Firenze, è nato nel 1563 come riserva di caccia e tenuta agricola del Granduca Cosimo I de’ Medici. Il nome Cascine deriva dall’antica parola toscana “cascio”, da cacio, cioè formaggio. Il cascio pare fosse il luogo dove si mungevano le mucche e si lavoravano i formaggi. “Cascino” era il cerchio di legno di faggio usato per pressare il latte rappreso e dare la forma rotonda al formaggio. Cascinaio, infine, era il formaggiaio o casaro.

Nel 1785 il Granduca Pietro Leopoldo Asburgo Lorena incaricò l’architetto Giuseppe Manetti (1761 – 1817) di ristrutturare il parco e costruire alcuni edifici perché i Lorena intendevano usarlo anche per organizzare feste, spettacoli e festeggiamenti vari. La Fontana delle Boccacce, così detta per i mascheroni da cui usciva l’acqua, fu costruita nel Prato del Quercione (la quercia, che ha dato il nome al prato, non c'è più, si è ormai seccata). la fontana ha la forma di un tempietto classico, a base ottagonale in mattoni e lesene in muratura, con piccola cupola rivestita di tegole a scaglie, terminante in una colonnina con capitello corinzio. Questi tempietti classici, di ispirazione romantica diventarono di moda. Venivano utilizzati come fontane, pozzi o gazebi,  e popolarono per tutto il 1800 i giardini dell’aristocrazia fiorentina.

In realtà all’epoca della costruzione della fontana, nel prato le mucche pascolavano ancora libere, e si trovarono così ad utilizzare l’abbeveratoio più elegante che mucca avesse mai visto. Il suo nome originale era infatti, Abbeveratoio del Quercione.
Nel 1809 Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, divenuta per pochi anni Granduchessa di Toscana, aprì il parco al pubblico e le mucche furono sfrattate insieme ai formaggiai. Tutta la zona, che infine nel 1917 fu acquistata dal Comune di Firenze, divenne luogo di passeggiate, picnic e sport, e la Fontana delle Boccacce, punto di riferimento per appuntamenti romantici. Fa sorridere immaginare adesso questo posto circondato da mucche assetate che muggiscono felici.

Curiosità: Per chi si interessa di letteratura, segnaliamo che intorno a questa fontana e nel prato, si svolge l’ultima emozionante scena di uno dei più famosi e bei romanzi del secondo dopoguerra: Le ragazze di San Frediano, di Vasco Pratolini, Editrice Vallecchi 1952. merita davvero una lettura. 


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